Il Duro continua la sua lunga marcia

Olimpiadi, Stano oro nella 20 km di marcia. Argento di Rizza, bronzo di  Paltrinieri, Viviani e Bottaro - Giornale di Sicilia

Voilà…le quotazioni del grano duro continuano ad aumentare nella Penisola, in maniera ordinata e sistematica, come era facilmente prevedibile, considerando la situazione generale. Ad Altamura siamo ormai prossimi ai 40 €/q.

Raggiunti ormai anche i record precedenti di fine 2014. Ormai si punta a quelli del 2008, lo dice pure la stampa generalista.

Ma i rialzi non finiranno certo qui, come abbiamo già visto nel precedente post “Il Duro alza ancora l’asticella”.

Prossimo appuntamento con le borse merci nazionali, dovrebbe presentarsi il 19 Agosto con Bologna, e poi le varie borse pugliesi nell’ultima settimana di Agosto…dovrebbero essere le prime occasioni per misurare un nuovo significativo rialzo in Italia.

In Sicilia intanto mastichiamo amaro perché i prezzi praticati ai produttori sono parecchio più bassi, per svariate ragioni che spero di affrontare nei prossimi post. Ma io ho fiducia che anche qui prossimamente possano aumentare significativamente. Tenere Duro parrebbe una scelta scontata soprattutto qui, almeno per coloro che si tengono informati.

In ogni caso i nostri fari sono sempre puntati sul NordAmerica che dopo il megarialzo di tre giorni fa in Canada, sembra consolidare i prezzi con nuovi frazionali rialzi in attesa dei dati dal campo.

In realtà la trebbiatura è già iniziata nelle aree più precoci delle praterie, soprattutto Statunitensi, ma ancora non per il Duro, almeno secondo i dati ufficiali.

In Sk, al 2 Agosto, come vediamo in tabella siamo appena all’inizio e solo per alcune colture.

In netto anticipo rispetto agli ultimi anni comunque e questo è un ulteriore indizio di produzioni non buone.

Giorno dopo giorno la Raccolta entrerà nel vivo, e durerà almeno per un mese sulla base di quanto accade solitamente. Dunque il quadro nordamericano si andrà chiarendo presto.

Al momento le prime sensazioni dei farmer sembrano confermare un quadro molto negativo con medie intorno ai 10 q/ha.

Sembra che potrebbe finalmente anche piovere bene in SK tra due giorni, ma a questo punto eventuali piogge non dovrebbero determinare più alcun beneficio anche nelle aree più tardive a Nord del SK. Potrebbero piuttosto influenzare negativamente la qualità.

Per capire come si è evoluta la situazione la settimana passata, sotto potete osservare che l’umidità del suolo è in peggioramento ulteriore tanto da farci presumere che le colture siano morte male in Sk, determinandosi forse anche problemi di striminzimento delle cariossidi e pesi ettolitrici bassi.

Qui sotto, per confronto, l’ umidità del suolo alla stessa data nel 2020. Annata produttiva, seppur con un finale asciutto. Tutta un’altra situazione.

Dunque in NordAmerica le possibilità che le produzioni di Duro non siano poi così male, tendono ad assottigliarsi sempre di più. Il disastro produttivo potrebbe davvero materializzarsi con una produzione canadese anche inferiore alle 4 milioni di t. Inoltre un altro dato pesante ci riguarda, la misteriosa produzione italiana sembra finalmente essersi svelata. Secondo i dati ufficiali Istat, che pubblicherò prossimamente in un post a parte in dettaglio, la produzione italiana 2021 ammonterebbe a 3,78 milioni di tonnellate, stabile rispetto allo scorso anno, ma in calo di ben 500.000 t rispetto all’ultimo bilancio globale presentato da IGC. Comincio a credere sul serio che lo scenario “inquietante” prefigurato dai mugnai italiani qualche giorno fa si possa davvero realizzare e forse in maniera anche più estrema.

Le prospettive dunque rimangono al rialzo senza se e senza ma…liquidare ora il Raccolto sembra una rinuncia ad una grande occasione (Agritel stessa consiglia ai suoi sottoscrittori di tenere al 100% come abbiamo visto) come anche il vincolo dei contratti di filiera con prezzo massimo, sottoscritti gli scorsi anni, sembra ritorcersi contro. Il mercato sembra pronto a premiare coloro che hanno tenuto le mani libere ed accettato un rischio…ed è una bella sensazione per chi ci ha creduto.

48 pensieri su “Il Duro continua la sua lunga marcia

  1. Solo gli Stati Uniti e un mese che dicono che avrebbero fatto il 50% in meno i canadesi non si sono sbottonati più di tanto rimangono sul vago e comunque parlano di 20-30% fatto sta che dalle notizie che abbiamo fino al ad ora si potrebbe avere una produzione globale del 10% in meno

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    1. Io non mi fido dei Canadesi.Sono molto abili commercialmente.Non mi sorprenderebbe trovarci a settembre con un ripiegamento del mercato.

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    2. In ribasso i future sul duro a Chicago.Non so se sono prese di beneficio da parte di investitori oppure se sono trapelate prime indiscrezioni sui quantitativi di grano in corso di raccolta.

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      1. ok…però noi linkiamo sempre le nostre fonti, quindi ti pregheremmo di farlo anche a te…
        la cosa strana è che a me non risulta alcuna quotazione future del Duro a Chicago,…dunque ti pregherei di mostrarci la fonte.
        E’ vero che non si finisce mai di imparare…ma ancora più spesso non si finisce mai di sorprendersi delle bufale che vengono diffuse in rete.

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      2. ok…lo abbiamo già segnalato nell’altro post-….però non è un future ma un indice di prezzi cash e non viene scambiato a Chicago ma al MGEX, se vai nei dettagli del titolo te ne accorgi…

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      1. 👍Ne ho due cartoni in frigo. Se non sfondiamo quest’ anno non sfondiamo più intanto da domani si parte con i lavori per la prox semina aratura a cingoli👍

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      1. Vero, e che lo scopriamo solo ora che se sei indebitato il commerciante ti mangia vivo.
        Una buona ragione per non indebitarsi dunque e lavorare con i propri soldi.
        I grillini? Ma a quelli prima andrebbe chiesto un certificato di esistenza in vita.

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  2. Previste precipitazioni nel sud del saskatchewan, speriamo di piccole entità tale da non degradare la granella… Intanto il Francese oggi segna un piú 5€/t…sale molto a rilento…

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  3. Due le conseguenze di quella che italmopa definisce”la tempesta perfetta “
    Aumento del prezzo del grano e futura fame (di pasta) nel mondo.
    Premesso che quel che verrebbe a mancare sarebbe solo parte del prodotto esportato, dato che siamo abbondantemente autosufficienti per il consumo italiano di pasta, pare che Italmopa soffra d’altruismo::”Mentre una parte importante della popolazione mondiale sarebbe alle prese con difficoltà enormi di reperimento del cibo di base per sopravvivere.”

    https://www.avellinotoday.it/economia/fortissimo-aumento-prezzi-grano.html

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    1. Quasi mi sono commosso…ormai si danno all’arte drammatica…peccato che nel Mondo il grano duro sia un piccola nicchia di mercato del 5%, rispetto al grande mercato del wheat che non sembra avere alcun problema di approvvigionamento.

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      1. Mentre una parte importante della popolazione mondiale sarebbe alle prese con difficoltà enormi di reperimento del cibo di base per sopravvivere. 😯

        Tempesta perfetta, appunto, che arriverebbe nel momento in cui i prezzi mondiali dei prodotti alimentari, come hanno fatto notare i coltivatori diretti, (qui secondo me si riferiscono al Blog) hanno fatto segnare un aumento del 33,9% rispetto allo scorso anno.

        mah!

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      2. un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria ed ha bisogno di un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio per le principali commodities, dal grano al mais fino all’atteso piano proteine nazionale per l’alimentazione degli animali in allevamento per recuperare competitività rispetto ai concorrenti stranieri.

        A leggere mmmmi è venuto un brivido sulla schiena…secondo me ci vogliono affamare. (ma di solito interpreto male e mi sbaglio).

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  4. Le previsioni sono pur sempre previsioni, ma a questo punto grazie soprattutto all’accuratezza dell’autore di questo blog nel pubblicare e reperire informazioni a destra e a manca mi pare poco ma molto poco probabile. Su non sviliamo il gran lavoro di questo blog che ha portato una ventata di trasparenza nel nostro settore. Nonostante ciò vedo alcuni di noi affidarsi alle false notizie fatte circolare ad hoc per speculare su chi ha aspettato un anno per poter essere renumerato adeguatamente al mercato reale.

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  5. Prossima campagna si seminerà duro pure sui muri, nonostante il consistente rialzo di seme, concime e gasolio, ma qualcosina ci dovrebbe restare comunque. Se solo si riuscisse a dare na grattatina ai campi..

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      1. Complessivamente, per il raccolto mondiale è previsto un calo del 2,1% nel 2021, controbilanciato dalla maggiore produzione comunitaria (7,8 milioni di tonnellate) l’8,4% in più sulla scorsa campagna, un dato comunque inferiore alla media dell’ultimo decennio.
        Francesco possibile che solo il 2,1% in meno le previsioni di raccolto quest’ anno?

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      1. Nessun silos, approfitto del fatto che il commerciante mi fa lo stesso prezzo anche se lo porto in giacenza più anni, non è la prima volta che mi porto un’annata a rimorchio

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  6. Spero che i dati provenienti dal Canada non siano volutamente manipolati e trovarci a settembre con risultati quantitativi superiori a quelli pronosticati.

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