Lo strano caso del grano duro spagnolo

Per anni ho sentito parlare di valorizzazione di grano italiano, etichettatura, preferenza del consumo 100% Italiano, consumo di alimenti biologici e chi ne ha più ne metta in un delirio tra illusioni e buoni propositi, ma quasi mai purtroppo tradottisi in benefici economici.

Poi avviene che alla borsa merci di Bari, il grano duro spagnolo, peraltro caratterizzato da livelli proteici modesti, quoti non solo più del miglior grano italiano (+30€/t) ma anche di quello biologico (+25€/t). E ciò ormai avviene da alcune settimane.

Ora io non ci vedrei nulla di scandaloso se soltanto se ne capisse il motivo. Magari ci sono delle buone ragioni qualitative o commerciali che non conosciamo, ma che sarebbe importante acquisire, perché in fondo tra Italia e Spagna il clima è simile, e nulla di strano che anche noi si possa replicare le stesse qualità o salubrità del loro grano.

In mancanza di differenze qualitative sostanziali tra il prodotto italiano e quello spagnolo non si capisce perché un mugnaio italiano paghi 30 € in più un prodotto non locale. Qui addirittura saremmo all’esterofilia senza ragione. Il grano Canadese almeno ha il 15% di proteine.

La cosa ancora più strana è che la commissione cereali della borsa merci sia ben partecipata da sindacalisti agricoli vari (vedi sotto), molto spesso pronti a inventarsi astrusi sistemi di valorizzazione del prodotto italiano, che poi sempre miseramente falliscono….ma scusate il grano duro spagnolo viene valorizzato in maniera sorprendente sotto i vostri occhi, cercate di capire come, e poi magari emuliamo il loro modello vincente se è possibile.

Ma anche voi agricoltori del Barese, non siete curiosi di capire cosa accade? Perché non chiedete lumi a qualche grosso commerciante della zona o a qualche rappresentante delle organizzazioni dei produttori che inevitabilmente conoscono la questione, visto che fanno parte essi stessi della commissione Prezzi dei cereali.

Tante volte ci si attiva per questioni secondarie o lontane, qui accade un interessante fenomeno commerciale, qualcuno si sorprende al massimo, ma secondo me c’è da approfondire e non dovrebbe essere difficile farlo, visto che accade in casa nostra.

37 pensieri su “Lo strano caso del grano duro spagnolo

    1. Buona domanda, ma senza risposta…ai tempi c’era il CWB, regime di monopsonio….non c’erano prezzi di mercato. I farmer erano costretti a cedere il loro prodotto e poi ricevevano i dividendi in base ai ricavi.

      Negli USA si toccarono i 22 $/bu per pochi giorni, ma il cambio era molto diverso da quello attuale…ci sarebbe da fare i conti.

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  1. Le quotazioni Francesi stanno recuperando ma sono ancora lontano da quelle comunitarie ed extracomunitarie. … Ciò che mi preoccupa è la mediocre qualità prodotta dovuta alle precipitazioni durante la raccolta…. Ottimo per essere tagliato con il nostro duro Nazionale, Spagnolo e Canadese…. Non vorrei che i competitor dei Francesi per non farsi rubare quote di mercato frenano o declinano i loro rialzi…

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      1. speriamo, addirittura lo scorso anno 29 q/ha, ho sbagliato io a scrivere 26 (che è la resa media storica) qualche tempo fa…ma consideriamo sempre che chi mette una foto sul web vuole stupire gli osservatori, dunque tenderà sempre a mostrare situazioni estreme…queste foto difficilmente sono perfettamente rappresentative della realtà

        Comunque tutto bene sinché il prezzo del Duro in Nordamerica sale o rimane stabile…se per caso incominciasse a calare, beh allora ci sarebbe da porsi qualche domanda e forse agire di conseguenza.

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  2. grano duro spagnolo a 370 € all’origine
    https://sevilla.abc.es/agronoma/noticias/mercados/precios-trigo/?ref=https%3A%2F%2Fwww.google.it%2F

    https://sevilla.abc.es/agronoma/lonja-de-sevilla/

    ma ciò non giustifica perché un mugnaio italiano paghi di più per il grano spagnolo

    e non è chiaro se sia il Duro che intendiamo noi

    Clasificación del trigo por dureza de su grano
    Trigo duro
    El trigo duro tienen alto contenido de proteínas y es muy apropiado para harina panificadora. Los granos de almidón son duros y no se rompen durante el molido.

    Trigo durum
    Trigo con granos duros de color obscuro con un bajo contenido de gluten y un contenido de proteínas de 12 a 14%. También se conoce como trigo candeal, moruno, semolero, siciliano o fanfarrón. Es tetraploide debido a su conformación por 28 cromosomas. Se utiliza principalmente para elaboración de pasta y sémola de cuscús. Se cultiva principalmente en el sur de Rúsia, Africa del Norte, Sur de Europa y en Norteamérica.
    https://www.yara.es/nutricion-vegetal/trigo/tipos-trigo/

    Il Trigo Duro sembra l’hard wheat
    mentre il grano duro secondo me è il Trigo Durum di cui non vedo quotazione però.

    Scrivo questo, perchè mi è stato segnalata la quotazione del grano duro spagnolo, però non sono sicuro sia corretta.

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    1. Lo strano caso del grano duro bio. Potrebbe esserci una correlazione visto I prezzi della semola.. Qualcuno secondo me sta giocando sporco a discapito di agricoltori e credo dei commercianti.. Chi gioca con due mazzi di carta(ammasso, e prima trasformazione) potrebbe fare magie.

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      1. sì l’hard wheat è un tenero tipo Manitoba, in Italia prima venivano chiamati grani di forza…in tante lingue si crea la confusione tra hard e duro …poi il traduttore automatico fa ancora più confusione

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  3. A me sinceramente non quadra molto il fatto che navi di provenienza spagnola qui a Bari nelle ultime settimane non ne sono mai arrivate…

    Ps: nel report settimanale di oggi sull’import/export UE finalmente hanno messo l’avviso in rosso in prima pagina che i dati dell’Italia delle ultime settimane mancano del tutto…chissà come mai tutto questo ritardo

    Fai clic per accedere a CER%20TAXUD_Surv.pdf

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  4. Francesco secondo me è che nessuno italiano vende, e adesso non venderebbe neppure a 40, visto che gli spagnoli vendono ……
    meglio avere grano a 40 anziché niente!
    P S
    Quando riapre dopo la sosta estiva il mercato Foggia?

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    1. I pastai sono scaltri, hanno sicuramente un piano per fotterci , vediamo quanto saremo in grado di resistere ai loro piani malefici

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      1. Personalmente prendo solo pasta fatta con grano pugliese, sperando che ci sia dentro solo quello, perché la certezza non c é mai. Non so che pasta vendono alla Lidl ma penso che siano quelle più scadenti a questo punto.

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    2. Giovanni

      direi che la tua ipotesi contrasta la legge base della economica, ovvero domanda-offerta.
      Cioè noi italiani che non venderemmo faremmo salire il prezzo meno degli spagnoli che invece vendono.
      Quindi noi che stiamo tenendo Duro ci stiamo danneggiando. Poca o nulla offerta non farebbe aumentare il prezzo…strano.

      Se fosse vero che noi non vendiamo potrebbero portare il prezzo a 40 € invece che a 37 €, così forse convincerebbero qualche italiano e comprerebbero grano di migliore qualità di quello spagnolo. Il fatto che il prezzo del grano nazionale sia a 37 € vuol dire che qualcuno vende a 37 € e non mi stupisco, financhè alcuni utenti di questo blog hanno venduto parte della produzione, perchè non dovrebbe farlo un agricoltore italiano medio poco informato che vede aumentare il prezzo del grano senza sapere bene perché.

      Foggia dovrebbe quotare domani, secondo le mie fonti.

      I pastai sono dei disgraziati pieni di debiti….vedremo se qualcun’altro non fallirà dopo questa ondata di aumenti del grano.
      Proprio oggi ho comprato pasta in offerta a 0,55€/kg…mi fanno pena.

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      1. Io so con certezza che molti agricoltori stanno vendendo proprio perché invogliati dal prezzo. Se confrontassimo quanti agricoltori hanno venduto in questo periodo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso potremmo sicuramente affermare: molti di più!

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      2. Potrebbe essere come dici tu, ma io non sono in grado di fargli i conti. Posso solo rilevare che l’industria vende quantità enormi ed il margine del ricavo anche se piccolo sul kg di pasta è enorme sul totale delle vendite effettuato in un anno, al contrario nostro. Può darsi che quelli più disgraziati, ad anni alterni, siamo noi…..

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      3. a me sembra evidente, un sacco di mangime per galline da 25 Kg costa di più, al kg, di una confezione di pasta in offerta al supermercato (con costi di produzione nettamente superiori), dovremmo puntare il dito contro la produzione mangimistica a questo punto piuttosto…mi fanno ancora più pena quegli agricoltori che credono a questi guadagni dei pastai e diventano essi stessi produttori di pasta,..mai visto ancora uno che abbia avuto successo. Se non si sono rovinati solo perché tutto è stato finanziato dalla UE.

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      4. Nella mia zona ci sono alcuni (non) agricoltori che fanno la pasta, ma i prezzi che ho visto sui rispettivi siti di vendita vanando da 2 euro a 3,50 al kg e no so se qualcuno la compra.

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      5. appunto se il prezzo fosse da 2 a 3,.5 € allora sì, posto che la vendano…ma un prezzo di 0,55 €/kg non può generare un profitto (offerta 2×3) da LIdl questa settimana …e questa pasta viene venduta in gran quantità.

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