50.000 t di Duro Canadese sequestrate al porto di Bari?

Bari, sequestrato maxi caricodi 50mila tonnellate di granoSembrerebbe che un maxi carico di grano canadese sia stato sequestrato al porto di Bari per un eccesso di residui di pesticidi. Notizia ancora poco chiara diffusa dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

 

 

Bari, sequestrato maxi carico
di 50mila tonnellate di grano

In base alle analisi sarebbe stata riscontrata una quantità di sostanze pericolose superiori ai limiti di legge. Il cargo è arrivato alcuni giorni fa.

Bari, sequestrato maxi caricodi 50mila tonnellate di grano

La maxi nave

MARCO MANGANO

BARI – Sequestrato, nel porto di Bari, il carico di grano (50mila tonnellate) giunto dal Canada nelle stive della «Cmb Partner», proveniente da Vancouver, attraccata l’8 giugno, dopo oltre 40 giorni di navigazione. Il provvedimento sarebbe stato eseguito dai Carabinieri forestali dopo le prime analisi sui campioni di cereale che avrebbero rilevato la presenza di sostanze nocive in percentuali superiori ai limiti consentiti dalla legge. Il sequestro ha riguardato anche il cargo.

Il 9 giugno, all’indomani dell’arrivo della nave che – ricordiamo – è lunga 256 metri per una stazza complessiva di quasi 60mila tonnellate, Coldiretti Puglia ha organizzato un blitz al Varco della Vittoria, porta di uscita dei tir carichi di grano proveniente da tutto il mondo. Da lì in staffetta i mezzi sono stati seguiti fino alle mete finali. Ce ne sarebbero voluti oltre 1.600 di autoarticolati per scaricare l’intero carico che avrebbe preso le più svariate destinazioni. Perché è tuttora evidente la dipendenza del sistema industriale dal grano estero, senza il quale pare – almeno a sentire gli esponenti più autorevoli del settore – non sia possibile produrre pasta italiana.

Secondo la Coldiretti sotto accusa di continuo il grano canadese per le irregolarità riscontrate in termini di residui di deossinivalenolo (o Don o vomitossina), una pericolosa micotossina e per l’uso intensivo di glifosate, un potente diserbante, utilizzato proprio nella fase di pre-raccolta (pratica vietata in Italia) per seccare e garantire – in modo artificiale – un livello proteico elevato. Le importazioni di grano dal Paese nordamericano rischiano di essere favorite dall’approvazione dell’accordo Ceta (Comprehensive economic and trade agreement) tra Unione europea e Canada, primo esportatore di grano duro in Italia. Un accordo che dovrà essere ratificato dal Parlamento nazionale e contro il quale la Coldiretti si dice pronta a scatenare una mobilitazione per scongiurare il paventato azzeramento strutturale dei dazi, a prescindere dall’andamento di mercato.

Per questo è scoppiata la #guerradelgrano di Coldiretti Puglia, contro il crollo dei prezzi del cereale e a tutela dei consumatori, considerato che i prodotti stranieri risultati irregolari per il contenuto di pesticidi sono in pratica il triplo di quelli nazionali, a conferma della maggiore qualità e sicurezza del made in Italy, sulla base del rapporto sul controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti divulgato l’8 giugno 2017 dal ministero della Salute. Anche oggi ennesima protesta davanti al Porto (Varco della Vittoria) per richiamare l’attenzione delle istituzioni al problema che riguarda il settore (foto Luca Turi).

I campioni di cereali stranieri risultati irregolari contengono una percentuale di pesticidi pari allo 0,8%, mentre si scende ad appena lo 0,3% nel caso di quelli di produzione nazionale. Per questo viene ritenuto essenziale che l’origine del grano sia indicata nelle etichette della pasta. Una esigenza condivisa dai ministri delle Politiche agricole, Maurizio Martina e dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che hanno avviato la procedura formale di notifica all’Unione europea dei decreti per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per la pasta.

63 pensieri su “50.000 t di Duro Canadese sequestrate al porto di Bari?

    1. «non sarà sfuggito a nessuno che i recenti sequestri di frumento duro importato, verificatisi nei mesi di febbraio 2016 e di giugno 2017, per il presunto mancato rispetto, successivamente confutato dalle analisi ufficiali, delle normative comunitarie in materia di presenza di contaminanti, sono concomitanti con i ‘blitz’ mediatici organizzati dalla Coldiretti presso il porto di Bari»

      Al solito Coldiretti fa la figura di pepè…

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    2. ehm…come volevasi dimostrare…non per rompere le uova nel paniere, ma dobbiamo farci una ragione del fatto che, almeno negli ultimi anni e per quanto io sia a conoscenza, mai una nave canadese è stata beccata con valori oltre i limiti di legge. Mai non solo in Italia (ma facciamo poco testo, visto che non siamo proprio rigorosi nei controlli), ma soprattutto mai in nessun altro paese sviluppato.
      Teniamo conto che il Canada è in alcune annate il maggiore esportatore mondiale di cereali….dunque se esportasse merci fuori norma qualcuno se ne sarebbe accorto (con roba USA è usccesso varie volte in Italia e da molte altre parti per esempio).
      Dunque pensare di beccare i canadesi in fallo ai porti secondo me è una chimera…loro sono a posto, la loro merce certificata, certo spesso con valori altissimi ma comunque dentro i limiti di legge.
      Dunque eventualmente il problema (se c’è) non si risolve ai porti con ridicole manifestazioni, ma cambiando le normative sui residui di contaminanti nei cereali nelle sedi istituzionali opportune.

      Su Coldiretti, penso che a lei stia bene così, non vuole assolutamente bloccare le importazioni o tutelare la salute, ma instillare nella mente dei consumatori più apprensivi l’idea che il grano estero sia pericoloso, ciò secondo me esclusivamente come operazioni di marketing per favorire le paste di grano duro solo Italiano di cui lei è produttrice o partner.

      Insomma è tutto un gioco delle parti di cui al produttore non rimane nulla, se non il tempo perso e le prese in giro.

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      1. Sono d’accordo. E’ assolutamente necessario cambiare la normativa sui residui di contaminanti, riducendoli o eliminarli del tutto, in considerazione che l’italiano è un consumatore assiduo di pasta e con l’attuale normativa si avvelena. Controllo più serrati nelle importazioni.
        Purtroppo devo evidenziare che come sempre accade, la teoria è molto diversa dalla pratica: quando arriva una nave con cereali e questa presenta, diciamo così, delle criticità ( quasi sempre), è impossibile mandarla indietro, soprattutto per i costi che ci sono. Quindi si fa di tutto e di più per non mandarla indietro. Questo è quanto riferitomi da chi lavora nei porti.

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      2. Quando il produttore italiano bombarda di fitofarmaci le nostre produzioni prima di raccogliere vedi olive, (Mosca olearea), pomodoro (maturazione forzata), carciofo (ormoni) etc. Nessuno ne parla !!! Oggi i canadesi sono dei criminali per il don e il clifosate e i Mugnano italiani dei sporchi complici

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      3. non so, penso nella media come tutto il resto in Italia dove l’approssimazione è la norma secondo me…tuttavia se pensassi che le Istituzioni sono complici in un avvelenamento di massa non perderei tempo a scrivere commenti in un blog, mi organizzerei (insieme ai tanti che sembrano nutrire questi sospetti) con le armi per abbatterle.

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    1. Si è bagnata due volte nello stesso fiume.. propaganda per sé e per gli amici mugnaio…infatti..come appresso parte della filiera Coldiretti è priva di mulini per cui collaborano con Italmopa la quale deve garantire un ottimo livello di tracciabilità nel conto lavorazione instaurando credo un rapporto di reciproca fiducia

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      1. Si dice che l’aumento dei prezzi 230 è dovuto nella rilevazione dei prezzi alla presenza dei contratti di filiera..sarà vero?

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    1. Forse venderò un pò di proteico(prezzi minimo garantito 25€/q),dipende dalla “disponibilità di cassa”, per il grano di basse pretese tengo duro….cmq meglio aspettare un pò in attesa di nuovi dati
      ..

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  1. Però quanto la concorrenza non viene applicata con regole certe e uguali per tutti diventa sleale..anche se non riguarda i mercati volevo esternare un pensiero che cmq riguarda la concorrenza “sleale”…
    Altra riduzione di circa 1,5% dei titoli (e credo per conseguenza riduzione greening)..chiamiamola trattenuta solidale per la riserva nazionale la quale è stabilita per circa 228euro/ha…personalmente nel mio areale conosco molti produttori cerealicoli (compresa la mia azienda) che posseggono titoli medi ben sotto la soglia base nazionale…e per conseguenza percepiamo un premio greening al di sotto della media nazionale (quest’ultimo aspetto è inacettabile come dire le nostre pratiche ecologiche valgono meno rispetto alle stesse di altri produttori isolani, italiani,europei..)…
    Come si può chiedere solidarietà a queste aziende che fra l’altro operano in territori svantaggiati..i problemi legati alla globalizzazione ed ai mercati internazionali sono gli stessi per tutti…e tutti i titoli della filiera cerealicola dovrebbero essere di stesso valore per tutti…l’ho trovo coerente, giusto,leale…ma nessuno ne parla…

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    1. Non mi pare che ci sia una emergenza salute Italia, siamo il paese con l’età media più alta del mondo.
      In ogni caso diffido di quegli agricoltori che puntano il dito contro i prodotti stranieri senza accorgersi che in Italia si commettono altrettante porcate in campo agricolo. I controlli sono laschi in Italia, lo sono per tutti e tutti (o quasi) ne approfittano. Questa è la mia esperienza, ciononostante io complessivamente preferisco questo sistema anarcoide piuttosto che uno ipercontrollato.

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      1. Qua si tratta di criminalità speculativa supportata non d’anarchia ma da corruttela diffusa degli organismi di controllo buoni sulla carta ma non nel concreto. … Pertanto,la concorrenza sleale che si opera in questo paese a danno dei produttori di ottimo grano duro è notevole e bisogna porgli rimedio! Sono certa che la tua sensibilità per la materia farà si che il tuo apporto specialistico sia di valido ausilio a quanti si stanno spendendo per il fine di che trattasi! Saluti.

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      2. Notizia appena uscita sui giornali on line pugliesi replica industriali a coldiretti analisi sul grano tutto regolare a norma di legge non superano i don ma non si parla di flifosate.

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      3. Spendetevi per iniziative più serie…guardate in faccia la realtà…mai una nave canadese (per quel che mi risulta) è stata beccata con cereali fuori norma (ed il Canada esporta in tutto il Mondo, cereali di varia natura)…questo è un fatto…tutto il resto sono fantasie o sospetti tesi a manipolare i produttori per interessi di sindacati o di singoli individui. Sono 20 anni che assisto a questo inutile circo mediatico, che crea soltanto scoramento presso i nostri produttori, senza uno straccio di prova….siete noiosi…fate altro.

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    1. In effetti 13% è alto e non si era mai visto..12,5 è il massimo che mi ricordo…almeno che questa sia l’annata più di qualità degli ultimi 10 anni se no qualcosa non torna…

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    2. Le classi merceologiche possono cambiare di anno in anno in relazione alla qualità media della produzione…in alcune annate il fino è anche partito da 11,5 %.
      Esiste una classificazione omogenea nazionale che viene pubblicata ogni anno comunque, vedrò di reperirla appena avrò un computer a disposizione.

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  2. Guardavo le quotazioni di bari per il fino hanno sempre fatto proteine minimo 12% adesso cambiano e il minimo diventa 13% con 12% di proteine diventa quasi mercantile mah fanno quello che vogliono cmq quotazione fino 23

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    1. La borsa di Foggia varia le proteine in base alle proteine medie dell’anno…quest’anno le alza perchè in Puglia l’annata è migliore…questo sistema è a difesa delle produzioni locali

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    1. Mi pare che la coldiretti spinga spesso i produttori su strade assolutamente errate;queste manifestazioni mi ricordano i blocchi stradali e portuali dei vignerons francesi contro l’importazione dei vini siciliani o pugliesi,non fu quella la strada che
      risolse i loro problemi. Invece di buttare fondi pubblici in progetti retro’ (vedi il km zero, i grani vecchi ,le filiere alla Senatore Cappelli) bisognerebbe utilizzare le risorse per accrescere , la qualita’ migliorare la commercializzazione aumentare le competenze di tutto il settore,fa conoscere la salubrita’ del ns grano a compratori in giro per il mondo,con i picchetti non so se sia la soluzione.

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  3. Non vuol essere propaganda di movimenti agricoli ma occasione per portare tutti a conoscenza della differenza della qualità tossicologica fra grano importato e nazionale ovvero del problema della contaminazione da don e glifosate del grano canadese.

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    1. Roba nota su questo blog che il livello di contaminanti del grano canadese è superiore al nostro… andiamo avanti….ma questo grano è contaminato oltre i limiti di legge oppure no? Io questo non lo ho ancora capito. Se non supera i limiti di legge stiamo parlando del nulla…e tutto si risolverà nell’ennesima bolla di sapone.

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  4. Riassumendo la giornata di oggi al porto di Bari e i colloqui intercorsi con le autorità portuali è emerso il seguente raccapricciante quadro:
    1) i controlli del grano duro avvengono normalmente solo su base documentale
    2) qualora facciano dei controlli su campioni di grano lo fanno solo per verificare la corrispondenza tra ciò che è riportato nella documentazione di trasporto e la merce realmente trasportata es grano, concime o altro
    3)qualora si facciano dei controlli volti a verificare la qualità sanitaria del grano duro i contaminanti Don e Glifosate non rientrano o vi rientrano raramente tra quelli da ricercare
    3) qualora vengano svolte indagini più approfondite da parte delle autorità preposte e tali indagini diano risultati positivi in ordine alla presenza di contaminanti, la nave continua ad essere scaricata nonostante il sequestro della stessa o di parte di essa col risultato che tale grano finisce inevitabilmente sulle tavole degli italiani.
    fonte Roberto GranoSalus

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    1. Mi rifiuto di credere che se i contaminati sono oltre i limiti di legge la nave venga scaricata (ciò sarebbe in palese violazioni delle norme)…esiste infatti su Rasff un elenco sterminato di prodotti agricoli importati bloccati alle frontiere o rispedito al mittente, dall’Italia.
      Se le autorità portuali autorizzano l’entrata in Italia di prodotti contaminati oltre i limiti, va fatto un esposto alla magistratura subito, piuttosto che scrivere commenti su questo blog.

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    2. Ma Giancarlo pensi davvero che una cosa del genere sia possibile? Se io avessi questa percezione imbraccerei il fucile e farei la rivoluzione DOMANI perché vorrebbe solo dire che tutto è un enorme complotto di stato e industria volto ad assassinarci.

      Il grano importato viene controllato minimo 4 volte prima ancora che arrivi in Italia. All’arrivo tutte le navi sono controllate stiva per stiva dal fitopatologo, il DON è la prima cosa che controllano e la merce trovata non conforme viene scaricata si, ma anche segregata a spese dell’importatore e degradata a mangime con perdite di milioni di euro e di reputazione dell’importatore.

      Poi gente spregiudicata o superficiale e falle ci sono, ovviamente, in tutti i sistemi di produzione e di controllo del mondo, ma stiamo parlando di casi limite, mica di un grande sistema coscientemente omicida.

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  5. Tuttavia attenderei che la notizia venga confermata da fonti ufficiali (per esempio la pubblicazione sul RASFF)…purtroppo la passata esperienza ci induce ad essere prudenti…Coldiretti dirama comunicati con troppa facilità, troppo spesso basati su “desideri” piuttosto che su fatti reali. L’ultima volta, meno di 2 anni fa, l’azione di Coldiretti si tramutò in un enorme sport per i pastai….visto che il grano importato risultò infine buono.

    http://bari.repubblica.it/cronaca/2016/02/24/news/grano-134120232/

    http://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2016/03/01/puglia-niente-aflatossine-nel-grano-duro-sbarcato-a-bari/47747

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      1. per quello che ho sentito nel servizio TV, se non ho capito male, non ci sono analisi…non ci sono dati, o sono molto confusi…hanno sequestrato forse una stiva per questioni documentali (non certo 50.000 t di cui la maggior parte già scaricate)…mah…allo stato dei fatti mi pare la solita trovata propagandistica di sindacati e movimenti agricoli per rabbonire i produttori locali.
        Spero di sbagliarmi ma qua si prepara un nuovo maxi spot per l’Aidepi.

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    1. Da qualche anno Coldiretti fa la battaglia del grano e si è convinta ch e il grano canadese è contaminato avviando la propaganda della filiera italiana 100%made in italy..secondo me è abbastanza sincera nel credere in ciò del resto tira l’acqua per il proprio mulino già vi erano diversi consorzi che la producevano(vedi Valle del grano, pasta di Siena ecc…)e altri si organizzano in tal senso vedi granai toscani…sta cmq provando una stategia a cui si può essere d’accordo o meno…i Sicilia si fa più fatica ad aderire a tale linea..manca la trasformazione…con un deficit di 3 euro causa trasporto, si fa più fatica ad ottenere le proteine, e non abbiamo consorzi tranne qualche eccezione dove collabori come non socio..e non c’è valore aggiunto..e poi differenziando il proteico ci rimarrebbe grano di bassissime pretese credo…farebbe perdere ciò ch e guadagni con il primo..
      Come dimenticare lo spot di due anni fa dopo quell’azione il blog approfondi “la questione glifosate”…certo ch e se si bagnassero due volte nello stesso fiume, a pensar male e naturale

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      1. Cmq il fatto merita un approfondimento…chi ha aquistato ilcarico?singoli o associati…si parla di 50 .000t valore credo circa 12.milioni..e di chi è la responsabilità…che number? Quale è il ruolo dei canadesi in questa vicenda…ecc..

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      2. Ehm…anche Valle del grano in Sicilia è Coldiretti….certo Coldiretti è sincera nella sua azione, se non altro perché gestisce direttamente o indirettamente tutte le filiere grano duro italiano, ma almeno sinora ogni azione intrapresa si è dimostrata controproducente, almeno per noi produttori, forse per Coldiretti ed i suoi interessi poliedrici funziona …credo che beccare il canadese contaminato oltre i limiti sia impossibile in questo modo…secondo me potrebbe entrare come mangime zootecnico senza dare nell’occhio e poi tagliato con prodotto locale mediante connivenze italiane di vario genere…dunque ai porti sulle navi salvo imprevisti tipo diclorvos difficile trovate l’inghippo su grano per alimentazione umana, secondo me.

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      3. Gli italiani “siamo delle eccellenze “a creare “sistema”…quello che tu ipotizzi secondo me è molto fattibile..
        il discorso forse è più complesso di quello che pensiamo…penso all’anno in cui il blog si sbagliò a causa delle informazioni errate di” aggiotaggio”canadesi…quell’anno si sbagliarono anche i più attenti commercianti…si dice che manca l’aggregazione dell’offerta, minchiate in Sicilia la maggior parte del grano lo detengono in pochi e sono liberi nel disporne..lo vendono spesso prima ancora che noi produttori ne abbiamo autorizzato la vendita percosi dire (penso al grano acquistato in Tunisia, e ai rapporti con l’agroindustria che necessita di approvvigionamento costanti),..per cui il sistema ipotizzato potrebbe far recuperare delle perdite insperati o facilitare semplicemente facili guadagni….

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      4. Quell’anno mi fidai di un esperto canadese del Cwb che l’anno passato era stato invece geniale…quell’anno il CWB venne privatizzato in G3, credo che il problema nacque da lì, e poi dalla nostra voglia di credere al disastro che alcuni ci raccontavano…ci hanno fregato una volta, magari succederà di nuovo, ma dovranno essere ancora più bravi.

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      5. Sull’ipotesi di importazioni mangimistiche da taglio, ricordo anche che le autorità canadesi circa un anno fa hanno modificato la pubblicazione dei dati di export accomunando le categorie 4 e 5 in un unica categoria other, impedendo così di fatto la distinzione delle esportazioni zootecniche da quelle umane. In pratica dall’anno scorso i dati Delle esportazioni zootecniche di Duro sono state secretate, a mio giudizio una vera porcata dei canadesi tesa a proteggere comportamenti truffaldini internazionali.

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    1. Infatti chi importa oggi “dice”che la categoria uso zootecnico canadese non esiste ed è solo una questione di residui e normativa…(a pensare male è una questione di taglio)…è uno schifo…ok alla globalizzazione ma queste regole giovano all’economia canadese e di certi trader, di certo il gioco delle parti non è rispettato a discapito nostro…

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      1. Secondo me giovano principalmente alla nostra agroindustria che può procacciarsi materia prima di buona qualità (miscelando grano nostrano e grano canadese) a prezzo relativamente basso.
        Del resto lo Stato non chiuderebbe un occhio se non sapesse che le importazioni facili e con controlli laschi sono complessivamente un vantaggio economico per lui e per l’economia nazionale. E pazienza se l’agricoltura nazionale ne soffre…non siamo mai stati centrali nelle scelte economiche nazionali….del resto i trattati di libero scambio come il Ceta non sono un caso, sono una scelta strategica…giusta o sbagliata nel complesso si vedrà.

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  6. Raffrontando le foto dell’8 e del 17 giugno,vale a dire quella all’arrivo e di qualche giorno fa, pare che la nave sia stata “alleggerita” di molto, a giudicare dalle tacche sulla linea di galleggiamento. Se e’ stao scaricato grano nonostante il provvedimento di sequestro, il fatto e’ gravissimo e penalmente perseguibile. Altro che Stato di diritto, questo e’ il paradiso dei delinquenti!

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    1. La non differenzazione tra il 4 e il 5, la non tracciabilità, semplificano gli scambi e favoriscono l’applicazione del ceta…i vantaggi di tali scambi di certo non favoriscono il nostro sistema produtrivo

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      1. Non favoriscono la nostra cerealicoltura forse, ma in assoluto non è detto che non favoriscano il nostro sistema economico o almeno i nostri politici sono convinti di questo…e non si può escludere che abbiano ragione per me. La concorrenza per quanto dolorosa crea un vantaggio su un sistema economico nel lungo periodo, di questo sono convinto.

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