Iniziata la Raccolta del Grano Duro in Sicilia

Come si prefigurava, la Raccolta del grano duro in Sicilia è partita molto male. Si parla di rese tra i 10 ed i 25 q/ha nella zona di Gela in questi giorni.

Queste sotto sono i risultati analitici di un campo trebbiato ieri in zona Settefarine (Gela-Butera), forse il primo della Sicilia. Rese molto basse, con granelle estremamente striminzite come vediamo sotto.

Secondo le mie stime la produzione regionale si potrebbe attestare sulle 350-400 kt complessive, rispetto alle 750-800 kt che solitamente produciamo in annate normali.

Sebbene l’annata sia complessivamente scarsa o mediocre in tutta la Sicilia con situazioni anche di mancati Raccolti nella Sicilia Centro-Orientale, in altre aree la situazione è discreta se non addirittura buona (in alcune zone vocate del Corleonese ad esempio). Man mano che si procederà con la trebbiatura si comprenderà comunque meglio il potenziale produttivo, considerando che il periodo di Raccolta sarà probabilmente molto lungo, visto che le zone tardive del Palermitano potrebbe avere beneficiato delle ultime piogge della scorsa settimana allungando ulteriormente il loro ciclo.

Vedremo nei prossimi giorni l’evoluzione del Raccolto, nel frattempo riaprirò la chat whatsapp del grano duro che ogni anno modero nel periodo della Raccolta. Se siete produttori (soltanto) ed avete collaborato con il blog negli anni passati (inviandomi le vostre rese produttive ad esempio) o siete iscritti al blog, e volete partecipare: scrivetemi su whatsapp (se avete già il mio contatto) o alla mail granodurosicilia@gmail.com inviandomi il vostro numero di cellulare.

9 pensieri su “Iniziata la Raccolta del Grano Duro in Sicilia

  1. Se il comm Divella vuole produrre pasta con utilizzo di tenero può gia farlo previa autorizzazione del ministero , non necessita di nessuna legge.Il vero problema che i turchi vendono pasta ,dichiarata di duro, ma in realtà con presenza di tenero fra il 10 e 20 per.cento, a 550 cents dollari al kg fob porti turchi

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      1. Ora capisco che accusare gli stranieri dei peggio imbrogli sia facile e metta tutti d’accordo sia produttori agricoli che industriali….ma non eri tu che quando affermavo la possibilità che i nostri industriali Italiani aggiungessero grano tenero alla pasta oltre i limiti consentiti, mi rispondevi che esistono i test rapidi per verificare la presenza di grano tenero nella pasta e tutti i grandi acquirenti li utilizzassero?….ora non capisco come mai gli acquirenti dei turchi non fanno questi test?!
        O il sistema è lasco per tutti o rigoroso per tutti…bisogna decidersi…

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  2. Oggi ho seguito un pò del convegno Durum Days…

    Tavola Rotonda pessima, sembrava più che altro il convegno dell’agroindustria…

    Relazione IGC come sempre in un altro pianeta, in senso negativo

    De Vita bene sulla situazione produttiva Italiana, male il solito incedere sull’obbligo del grano certificato e sul miglioramento varietale…capisco fare gli interessi del proprio mestiere, ma voler vendere pure la corda all’impiccato mi sembra troppo.

    Bene la relazione di Aretè che mi è sembrata lucida.

    Sindacati agricoli che comprendono di essere il tacchino invitato al banchetto ma più si agitano più il cappio si stringe al collo del produttore.

    Questa annata al Sud Italia ed in Sicilia in particolare lascerà ferite profonde nel mondo granicolo tra produzioni scarse, prezzi che lo potrebbero diventare e PAC ormai ai minimi termini nell’incertezza più totale.

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    1. Ero in sala a seguire in presenza e devo dire con rammarico che a mio avviso sono stati i peggiori durumdays da quando li seguo…intervento di De Vita a parte che merita un encomio particolare non solo per la sua competenza e professionalità nell’analizzare in sintesi l’attuale situazione produttiva in Italia (sua stima preliminare “ad oggi” a non oltre i 3,4 milioni…), ma anche per la disponibilità e gentilezza a rispondere ad alcune domande a margine dell’evento (visto anche il poco spazio avuto per il prolungarsi degli interventi della prima parte del programma…con argomenti del tutto futili a questa giornata/evento…).

      Interventi della parte politico/sindacale davvero imbarazzanti… (ma questo era prevedibile…)

      Sentire Divella che, anziché fare proposte concrete per rilanciare il nostro comparto della produzione del grano duro, si auspica piuttosto un intervento della politica per permettere loro di produrre col grano tenero la pasta italiana destinata all’export (per mettersi alla pari coi Turchi che li stanno surclassando nelle vendite di pasta, sue testuali parole…) è stato altrettanto imbarazzante da sentire proprio a Foggia…

      Concludendo…forse la parte migliore è stato il grande buffet all’aperto offerto quest’anno in pausa pranzo. (Stile cresime, comunioni, battesimi).

      Sessione tecnica pomeridiana invece interessante come sempre.

      Se questi eventi devono diventare un luogo dove si da ampio spazio a tutto tranne che alle vere tematiche e prospettive di mercato del grano duro, che invece dovrebbero essere il fulcro dell’evento, mi chiedo quale sia il senso di continuare a farli…del resto la sala mezza vuota a metà mattinata parlava da sola…peccato, occasione persa.

      PS: Ho avuto modo di seguire analoga conferenza in Turchia settimana scorsa ad Ankara sulle prospettive di produzione del loro grano e le loro prime proiezioni sui raccolti e di mercato (anche su grano duro e pasta) …incredibile la mole di reportistica dettagliata e di dati offerti ai partecipanti…inutile dirvi che il paragone coi durumdays è stato impietoso…questi Turchi sanno senz’altro il fatto loro…

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    1. Ti confermo che in molti paesi europei e molte catene di distribuzioni fanno il controllo rigoroso sulla presenza di grano tenero oltre i limiti di legge. I turchi ad oggi ,essendo gravati da dazio agricolo pesante,non sono presenti ,se non in modo marginale ,su questi mercati.

      I molti altri paesi del mondo la legge ha tutele diverse per poter definire la pasta di grano duro;addirittura in alcuni paesi del Sud America si può dichiarare di duro se il duro e almeno il 51% della materia utilizzata.In molti altri c’è poca sensibilità sul fatto che la merce sia rigorosamente di grano duro.

      La legge italiana è molto chiara e rigorosa ,oltre i controlli della clientela anche le dogane fanno analisi a campione ,anche se meno frequentemente di un tempo.

      Non voglio accusare nessuno , voglio solo ribadire che il successo della pasta italiana nel mondo è dovuto anche al rispetto stretto delle leggi in vigore,che hanno permesso ai consumatori di fare la differenza rispetto ad altri prodotti. In ogni caso la legge prevede che un produttore italiano può fabbricare pasta miscelata fra duro e tenero per export previo autorizzazione ministeriale.

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      1. sostanzialmente la Turchia vende a paesi a cui non interessa tanto se la % di grano duro è x o y, per cui non credo che il suo successo sia dovuto tanto all’eventuale imbroglio quanto al fatto che produca pasta a prezzi molto concorrenziali…cosa che l’Italia non può più fare per varie ragioni

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