Gli agricoltori francesi domani al voto

fiches_vote-des-agriculteurs-presidentielle-2017-candidats-preferesAgricoltori francesi chiamati al voto per le presidenziali 2017. Finalmente uno scontro politico tra candidati con programmi agricoli ben chiari e distinti, possibilità che purtroppo in Italia a mio modo di vedere è negata, visto che l’appiattimento sulle questioni agricole è totale ed assolutamente demagogico.

Rispetto alla situazione di qualche tempo fa riportata nel vecchio post, oggi sembra che gli agricoltori francesi preferiscano nettamente Francois Fillon, il quale ha un programma agricolo molto chiaro (seppur forse poco credibile vista la storia personale del candidato, lunga e densa di scandali e gaffes): meno burocrazia, competitività, modello agricolo non imposto o indirizzato dallo Stato, più contributi PAC per ettaro (vedi programma agricolo qui).

E gli agricoltori sembrano volerlo premiare con un lusinghiero 41,5 %, secondo i sondaggi.

Non sembrerebbe sfondare (20%) invece la proposta politica nazionalista ed antieuropeista di Marine Le Pen, troppe incognite probabilmente legate alla fine della PAC, e la UE in fondo se non la apprezzano gli agricoltori, chi altri?

sondage

Macron, il banchiere, rappresenta invece la solida continuità con la UE e la PAC attuale, magari con qualche piccolo aggiustamento in corsa (un 14,5% per lui non entusiasmante). Un voto per la stabilità.

Quarto incomodo, sebbene con solo il 7% di preferenze tra gli agricoltori, ma che a livello nazionale si sta rivelando una vera sorpresa è il candidato di estrema sinistra Melenchon, con un programma agricolo (e non solo) finalmente chiaramente e coerentemente ecologista e di sinistra vecchio stampo, che trovate ben dettagliato qui.

Nelle retrovie il candidato socialista Hamon che paga il disastro, anche agricolo, dell’ultimo governo socialista di Hollande (il noto modello insostenibile in voga anche da noi: più mercato, ma anche più tasse, più burocrazia, più ecologia).

Una comparazione tra le varie proposte agricole qui.

Domani i risultati…se dovesse andare al ballottaggio uno tra la La Pen e Melenchon, un impatto lo avremo anche noi, presto o tardi….se dovessero andarci entrambi, possibilità invero remota, si potrebbe aprire un imprevedibile scenario alla Trump anche in Europa.

Bon dimanche

18 pensieri su “Gli agricoltori francesi domani al voto

  1. http://www.terre-net.fr/actualite-agricole/politique-syndicalisme/article/resultats-second-tour-election-presidentielle-2017-par-commune-departement-et-region-205-127073.html

    secondo turno delle presidenziali…infine credo che a noi Italiani convenga l’elezione di Macron, la sua idea di sviluppo agricolo per la Francia da un lato è lo stesso agroecologismo di Hollande che rende le loro produzioni agricole sempre meno competitive, dall’altro promette la stessa adozione rigorosa delle norme ambientali che vi è in Francia anche negli altri Paesi Europei, in primis Spagna ed Italia (povero ingenuo), visti oltralpe come modelli di concorrenza sleale….
    …continuerà così il loro declino, bene per i concorrenti, quindi anche per noi che importiamo grano dalla Francia e che lì esportiamo ortofrutta.

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    1. Mi sembrano situazioni simili all’Italia. Macron in teoria aiuterebbe i piccoli imprenditori, ma (in Italia) nella realtà i soldi finirebbero nelle mani dei laureati, e alimenterebbero sindacati e agronomi.
      La Le Pen (in Italia) potrebbe funzionare, Ma rimarrebbe imbrigliata tra i tentacoli della burocrazia parassitaria.

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      1. Io do una lettura diversa. La Lepen vuole creare un sistema nel quale gli agricoltori vivano delle loro produzioni e non di aiuti.
        pour que les agriculteurs puissent vivre de leur agriculture et non pas des aides ;

        Macron vuole alimentare un ceto agricolo assistito nel quale il reddito principale derivi dagli aiuti e gli obiettivi non siano più produttivi ma agro-ambientali. E ciò naturalmente implica che le produzioni agricole verranno dall’estero, perchè i servizi agroambientali non si mangiano.

        Rémunérer les agriculteurs pour les services environnementaux qu’ils rendent, à hauteur de 200 M€ par an, dans le cadre de la Pac, avec un renforcement des moyens alloués aux MAEC.

        Io sono per la visione liberale della Lepen, l’azienda agricola è una impresa e deve ottenere un profitto autonomamente dalle proprie produzioni principalmente. Quello che propone Macron è uno stravolgimento del ruolo dell’agricoltore da imprenditore e produttore a salariato dello Stato o della UE fornitore di evanescenti servizi, ancora peggio di quanto sia oggi.

        Condivido con te il rischio che la burocrazia imbrigli la Le Pen, ma in ogni caso tra 5 anni lei o chi per lei prenderà ancora più voti, perchè la proposta politica del sistema, secondo me, sarà un insuccesso come lo sono stati Hollande e Sarkozy.

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    1. Macron è stato imposto probabilmente a livello internazionale. Ed è stato fatto votare, così come lo sarà al ballottaggio, e vincerà. Purtroppo non siamo gli Stati Uniti. Anche se è così palese che sia un uomo del Sistema che non capisco come fa la gente a votarlo. Più probabile che la Le Pen stia sbagliando qualcosa. In realtà non è solo in Francia che regge il sistema, è in tutta Europa.

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      1. secondo me semplicemente c’è ancora una maggioranza a cui questo sistema va benone o almeno non abbastanza male da chiedere un cambiamento radicale (posto che poi ci sarebbe realmente e/o che lo si voglia davvero)…anche in Italia…certo sempre meno ogni anno che passa, ma ancora regge.

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  2. Primi exit poll sulle elezioni presidenziali francesi. In testa Emmanuel Macron con il 23,7%, segue Marine Le Pen con il 22%. Jean-Luc Melenchon e Francois Fillon intorno al 19%. Sono le prime proiezioni dell’istituto francese Elabe per Bfm-Tv.

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