Prospettive produttive del Duro nel basso Mediterraneo ed influenze sul blog

Ho provato a pensare ad altro, ho sperato in un improvviso regalo del destino che sistemasse tutto, ma ahimè sembra proprio che questa volta il default produttivo toccherà a me.

Sì, non piove da 40 giorni in Sicilia Occidentale, l’anomalia climatica è chiaramente apprezzabile anche dalla immagine sotto (quel marrone intenso in fondo alla scala dei colori, indica l’anomalia massima rispetto alla media). Annata poco piovosa agli esordi con difficoltà alla semina per la eccessiva aridità e zollosità, quindi un unico mese di piogge intense tra il 10 di Gennaio ed il 10 Febbraio 2017. Da quel momento il nulla (a parte un evento piovoso irrilevante di 3 mm).

I primi di Marzo la pioggia sembrava sicura ed abbondante secondo le previsioni meteo, ma sfortunatamente ci lambì soltanto, con piogge invece tra moderate ed intense nella Sicilia Centrale.

Da quel momento è stato uno stillicidio di continue previsioni di pioggia che svanivano qualche giorno prima dell’evento….ora siamo in piena estate (con T di giorno intorno ai 26 °C) e le previsioni vedono una alta pressione stabile su di noi per quasi tutto il mese.

Il frumento ormai si è fermato da settimane ad uno stadio di inizio levata, e non va avanti, nelle esposizione più a scirocco e con terreni più marginali già sta iniziando a seccare. I terreni argillosi di carattere vertico stanno iniziando a crepacciare, fenomeno cui si assiste solitamente nel mese di Maggio e solo nelle annate più siccitose.

L’annata ormai, qui, è irreversibilmente segnata per il grano (ma anche per la favetta) a questo punto, se le previsioni meteo si riveleranno corrette l’esito più probabile è che il grano non riesca neanche a spigare, tranne forse nelle zone più umide con esposizioni a Nord.

Al contrario se vi fosse il miracolo e piovesse in questi 15 giorni non potremmo comunque andare oltre una resa dimezzata rispetto alla media, a mio avviso.

Nel resto della Sicilia, non ha piovuto tantissimo, ma le piogge sono state discretamente distribuite per cui l’annata è buona o almeno nella media.

La zona colpita dalla siccità la stimo in circa la metà della superficie durogranicola della provincia di Palermo (la seconda d’Italia dopo Foggia), l’intera provincia di Trapani ed un lembo di quella di Agrigento (se volete farvi due conti visionate agri.istat qui).

Non è un evento fuori dal’ordinario, quando iniziai l’attività nel 2006 stimai la possibilità di un default produttivo causato dalla siccità, sulla base delle serie pluviometriche storiche della mia zona, in 1 ogni 15 annate, e l’ultima fu nel 2003, dunque non posso dire di essere preso alla sprovvista (ho sempre messo da parte qualcosa per gli imprevisti) e vedevo che la situazione meteo stava degenerando tanto che non ho fatto neanche il diserbo che in queste condizioni è veleno per la coltura, né posso lamentarmi troppo visto che ho avuto annate complessivamente favorevoli, negli anni della mia attività. Del resto l’anno scorso già capitò versante Canale di Sicilia, purtroppo la siccità è il vero problema della granicoltura siciliana, altrimenti ho sempre sostenuto non avremmo problemi a competere con chiunque, migliorando solo un po’ nella organizzazione e professionalità.

D’altro canto per i produttori del resto del globo questa situazione potrebbe anche rilevare degli aspetti positivi sul prossimo mercato del Duro, soprattutto se la stessa situazione critica si manifesterà in Nord Africa come le mappe climatiche mostrerebbero, anche se va rilevato che in Nord Africa globalmente le piogge sono state ottime e abbondanti sopra la media prima dell’ultimo mese, e soprattutto le previsioni meteo mettono piogge abbondanti almeno sino all’Algeria, dunque lì la situazione è probabilmente ancora fluida….da seguire con attenzione.

Tuttavia io sto qui, e qui è probabile, se le previsioni meteo saranno confermate, che non si riesca a produrre neanche la semente per il prossimo anno…dunque prossimamente difficilmente potrò avere alcun interesse nel seguire il mercato del grano visto che sarebbe irrilevante per me, e se anche lo facessi non potrei garantire la necessaria lucidità e serenità…anzi già ora è per me doloroso pensare a questa situazione così deprimente…così ho deciso di sospendere le pubblicazioni del blog per almeno un anno…se miracolosamente nei prossimi 15 giorni dovesse piovere ed avvertissi la possibilità che qualcosa di significativo sarà prodotto, tornerò contento…ringraziando Dio per il miracolo….ma se dovesse andar male, invece pubblicherò un post bacheca che se vorrete potrete utilizzare per scambiarvi messaggi e commenti, o eventualmente inserire link per riurnirvi attorno ad altri siti web…e mi accomiaterò.

Del resto DurodiSicilia non poteva continuare all’infinito, è passato forse troppo tempo dai suoi esordi nel 2011, forse questa è la buona occasione per mollare ed intraprendere altro…spero che manteniate un buon ricordo di me e di questo blog, io da parte mia non ho rimpianti né rimostranze, complessivamente per me è stato piacevole e molto istruttivo…se oggi presuntuosamente affermo di comprendere un po’ le dinamiche del nostro settore, lo devo principalmente all’attività sul blog.

Vi auguro Buona Fortuna

119 pensieri su “Prospettive produttive del Duro nel basso Mediterraneo ed influenze sul blog

  1. Buon 1 maggio a tutti vedo dal tuo twett che le cose in america si vanno complicando causa maltempo in zone dove viene coltivato il grano duro certo anche da noi l annata penso sara appena discreta in francia anche li anno problemi di siccita come avevi gia scritto annata rebus

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  2. Dalle previsioni del meteo.it sembrerebbe che a Palermo piova a diritto? E che dovebbre spostarsi da noi in Puglia. Speriamo bebe

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  3. Se google traduttore non ha sbagliato le scorte al 1 marzo negli USA sono in aumento del 24%, L aspetto interessante è che le scorte off- farm sono in calo del 18%
    Durum wheat stocks in all positions on March 1, 2017 totaled 52.8 million bushels, up 24 percent from a year ago. On-farm stocks, at 32.4 million bushels, are up 83 percent from March 1, 2016. Off-farm stocks totaled 20.4 million bushels, down 18 percent from a year ago. The December 2016 – February 2017 indicated disappearance of 20.1 million bushels is 12 percent above the same period a year earlier.
    http://www.agweb.com/mobile/article/usda-grain-stocks-report-shows-double-digit-grain-gains-naa-usda/

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    1. In linea con quello che prevedevano gli analisti NordAmericani, i farmer stanno conservando in azienda il vecchio raccolto ad elevato DON con la speranza di miscelarlo al nuovo raccolto 2017 a basso livello di micotossine (se così sarà) e venderlo poi ad un prezzo medio molto superiore.
      Motivo per cui i future nordamericani Settembre 2017 hanno quotazioni molto inferiori alle attuali (per le classi commerciabili, non certo per il becchime che si tengono stretti i farmers al momento).
      In pratica noi dovremmo sperare in un raccolto nuovamente micotossinato per fare saltare il banco, ma già con un raccolto medio purchè sano, il prossimo anno potrebbe esserci una enorme disponibilità di Duro NordAmericano, più ampia di quella attuale.

      Sono convinto che tra Giugno e Luglio l’importazione di durum in Italia subirà una grande accelerazione e per le qualità peggiori, e quando ricapita di ricomprare Canadese in svendita che non vuole nessuno?
      Tantopiù se noi avremo una buona produzione nazionale.

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  4. Ieri sera mi sembra di aver letto sul report usda un ribasso del grano duro del 17% di superficie per il prossimo anno si potrebbe creare un post con relativa tabella dei primi 5-10 produttori di grano duro al mondo dove scrivere le prossime intenzioni di semina per avere un quadro completo delle semine ?

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    1. ancora è troppo presto, il primo dato minimamente affidabile esce il 21 aprile, ed è quello canadese …direi di attendere, molto può ancora succedere…vediamo se piove intanto e produciamo noi, altrimenti sarà del tutto inutile interessarsi delle prossime semine NordAmericane.

      Segnalerei nel frattempo un vero crollo del durum USA a 5,3 $/bushel, il che da un certo punto di vista è buono, perchè spingerà meno farmers a seminare Durum in favore del tenero primaverile, meno problematico e più produttivo

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  5. Intanto Trump cerca di fare la voce grossa con i partners commerciali, in particolare con l’EU.
    Ecco, una bella guerra commerciale con gli USA forse non sarebbe così deleteria, se non per la Merkel e per i suoi elettori.
    Gentiloni dal canto suo ribatte:
    «La qualità non ha frontiere: dazi, protezionismi, chiusure non possono essere barriere che mettono un freno, un muro alla qualità. La qualità è crescita e benessere per tutti»
    Non dice però chi è che produrrebbe sta roba di qualità… e quanta ce n’è in circolazione… probabilmente non ha capito niente e non sa nemmeno esattamente di che cosa sta parlando.

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  6. Ci sono concrete possibilità che giorno 2 piova abbastanza dalle mie parti…questa è l’ultima chiamata per produrre qualcosa…sono un pò più fiducioso da questo punto di vista

    nel frattempo lo Stato mi viene in soccorso sguinzagliando ispettori del lavoro con controlli a tappeto o quasi, sul territorio nel quale opero (mai successo in queste proporzioni da quello che mi dicono gli anziani)…anche io sono sotto controllo, pur non avendo mai avuto dipendenti, ma sembra che lo Stato abbia a cuore la mia incolumità, così mi toccherà spostare il serbatoio del gasolio all’esterno, rimontare le protezioni ai giunti cardanici, probabilmente dovrò anche sottoporre la barra del diserbo a calibrazione, ed altre amenità varie e magari scatterà anche qualche sanzione…grazie STATO tu sì che mi pensi e mi vieni in aiuto.

    Il ministro Martina con la scusa del caporalato sta passando al setaccio le aziende agricole…a suon di sanzioni si impinguano i budget del Ministero
    https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10093
    Pensavo di non andare a votare nei prossimi mesi (qui in Sicilia si voterà per tutto), ma mi si sono schiarite le idee….devo solo capire cosa si trova all’estremo opposto da Martina ed i suoi accoliti.

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      1. Non esageriamo in capitanata ci sono segnali di siccità ma non siamo ancora allo stremo

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    1. all’opposto di martina io quest’anno penso di aver trovato salvini,e non perche’ sia il meglio e il piu’ pulito(di questi politici il piu’pulito ha la rogna),ma cosi credo di cantarla a suocera perche’ anche nuora intenta saluti e buona danza della pioggia

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      1. a parole e quando ci si trova all’opposizione son tutti bravi…i cinquestelle però hanno una connotazione troppo statalista, troppo ecologista, troppo legalitaria per i miei gusti…vediamo come va l’esito del controllo, magari finisce in sanatoria all’Italiana ed io posso continuare a farmi gli affari miei nella globalizzazione selvaggia (che per me è la condizione meno peggio nella quale si possa operare), lasciando che i produttori di eccellenze (quale io non sono) vadano ad esprimere il proprio voto sperando in un aiuto della politica

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      2. Le immagini parlano da sole…tutti vecchi e gente di comodo.
        Capisco l’Abate,che và in cerca di visibilità e consenso,ma quelli che si dicono a favore dell’agricoltura lo hanno capito che siamo nel libero mercato?
        Nel sistema attuale,la propaganda del residuo zero, o della valorizzazione del made in italy ,nasconde il vero problema che attanaglia il mondo agricolo,ovvero la competitività.
        Un argomento complesso ,che non può essere ricondotto dentro una guerra ideologica del residuo zero o del made in italy.
        Questa gente è pericolosa ,non hanno nessuna concezzione del mercato,non conoscono le dinamiche che sono alla radice dei problemi,vanno in giro a fare propaganda ..
        Senza andare in canada,basti affacciarsi nella vicina Francia,e la stessa azienda a parità di colture e superficie ha costi di produzione decisamente più bassi, e qualcuno farebbe bene a partire da queste realtà,poi possiamo aggiungere quello che è il valore aggiunto della nostra agricoltura..
        E evidente,che un gruppo di furbacchioni hanno capito che sulla disperazione degli agricoltori ci si può campare allegramente,basti notare che si scoprono salutistici e nazionalisti con i listini a 18 euri,quando quotavano 40 euri era tutto sano e bello…

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      3. Granoduro.
        I Francesi pagano lo scotto di politiche assistenzialistiche e delle convinzione propagandistiche che lo hanno portato a non capire i cambiamenti che la globalizzazione portava con sè, in poche parole si sono cotti nel loro brodo..
        Tuttavia,se togli la propaganda,ti accorgerai che a pari requisiti sono più competitivi di noi…un esempio?il meccanismo delle royaliti francese,a parità di superficie,su un’azienda di 100 ettari a duro,i costi per utilizzare il seme R2 su tutta la superficie in italia sono superiori agli 8000,00 euri..falliscono perchè non hanno capito che il loro sistema non li difende e poi perchè proprio le loro dimensioni li hanno spinti ad investire sulla competitività,ci sarebbe da fare un lungo discorso su questo aspetto, mentre possiamo dire che è stato proprio le dimensioni delle nostre aziende che hanno spinto gli addetti ai lavori a ricercare altre fonti di reddito a salvare in parte la nostra agricoltura.
        Resta di fatto chè quando il confronto si sposta su grandi superfici ,al netto delle propagande le differenze ci sono ..
        La diversificazione reddituale è la vera forza delle aziende agricole,e diversificare significa anche fare altre attività, canadesi e americani lo fanno,aziende con oltre 200 ettari, sono gestite come quelle di 20 ettari qui da noi.. partendo anche da una rivisitazione della pac,la crisi agricola è figlia delle politiche liberiste,fondata sugli eccessi di produzione,ripensare ad una politica di set-side e pagamenti diretti accoppiati a quote aziendali,sono l’unico meccanismo per riequilibrare domanda e offerta.
        Resta di fatto che indietro non si torna e le stupidaggini che si stanno sentendo in giro fanno ulteriore danno ..

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      4. Purtroppo in agricoltura,l’unica diversificazione reddituale che regge è fare un altro lavoro, meglio se dipendente, e poi a tempo perso fare l’agricoltore

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      5. In ogni politica agricola nazionale ci sono aspetti positivi e negativi, finanche in quella Europea.

        Sul seme non direi che sono più competitivi loro.
        In Italia è possibile riprodursi la semente in azienda partendo dalla R1 senza costi aggiuntivi se non il costo della semente originaria.
        In Francia devi pagare anche il cosiddetto CVO obbligatorio su ogni quintale prodotto come contributo per le aziende sementiere.
        Poi se in Italia l’agricoltore ricorre e compra la R2, che ricordo esiste soltanto in Italia e Grecia (ma ai Greci va peggio perchè sono ancora costretti ad utilizzarla per prendere la PAC), probabilmente è dovuto alla sua cattiva organizzazione aziendale o mancanza di professionalità, che non gli consente di farsi la semente da solo come in qualsiasi altra agricoltura avanzata.

        In generale in Italia la situazione agricola è molto eterogenea, secondo me per la mia realtà la grande azienda specializzata gestita in proprio, esattamente come fanno i canadesi o gli americani non ha alcun problema a stare sul mercato ed io sempre a quella ho puntato….diversificazione del reddito? Io non conosco una sola azienda che diversifichi veramente, chi fa agriturismo fa solo quello, il resto è facciata, chi trasforma anche…ma ciò è logico, perchè in un contesto di concorrenza spietata devi essere molto professionale, difficile che tu lo possa essere in tutti i campi della tua attività, a meno che tu non sia un genio… io che sono un agricoltore ordinario punto sull’aspetto produttivo classico e lì riesco grazie alla specializzazione, …l’unico vero punto critico della mia attività iperspecializzata a parte gli aspetti climatici imprevedibili e il difficile accesso alla Terra, intesa come fattore della produzione.–e di questo do la colpa alla PAC che ha creato delle rendite finanziarie sui terreni, aumentandone artificialmente il valore.

        Francamente io non vedo liberismo nell’agricoltura Italiana, vedo rigido dirigismo statalista alimentato in deficit dai soldi dei contribuenti, che ci sussidia, ci impone le colture da coltivare e le lavorazioni, le rotazioni, ci fotografa dall’alto, crea ceti parassitari e privilegi (non so se hai mai sentito parlare dei sofà-farmer), ci misura quanto deve essere largo l’orifizio dal quale deve uscire il fitofarmaco ed altri dettagli più o meno minimi, cosa ci sia di liberale o liberisti in campo agricolo è un mistero…al contrario il fatto che i prodotti agricoli valgano poco a livello globale è in assoluto un bene per la società ed il suo benessere, quindi un successo del iperliberismo selvaggio che obiettivamente a livello globale esiste, ma il punto sono i margini di ricavo, se i costi sono bassi, la PLV per ettaro può esserlo anche, se da un margine di profitto all’agricoltore che si ritiene accettabile nel tempo.
        In buona sostanza a me il sistema di mercato globale attuale soddisfa abbastanza, quello che non mi soddisfano sono le politiche nazionali ed Europee…e quelle sono fatte purtroppo anche con i miei soldi.

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    2. Ogni tanto mi chiedo. Che governo c’era quando è nata Equitalia? Quali erano i partiti che facevano la maggioranza? Chi era all’opposizione ha detto qualcosa? Come è stata usata Equitalia? (pignoramenti, sequestri, aste)
      Per tornare a oggi, mi chiedo. Cosa stanno preparando alle amministrative di Palermo?
      Quasi mi sorge il dubbio che siamo in mano a 4 vampiri filo mafiosi, e 4 parassiti filo sindacalisti. E si sa! vampiri e parassiti succhiano sangue anche ai morti.

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      1. Sabin
        hai perfettamente ragione….direi anche che quelli firmavano i trattati con L’Europa oggi fanno la propaganda anti.

        Se voterò, sarà per pura ripicca, razionalmente non ce ne è uno buono, ma neanche passabile per me.

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      2. Nicola

        mi sta bene quanto dici, a parte l’esempio della Francia, proprio in Francia ci sono i costi colturali di gran lunga più elevati tra tutti i paesi agricoli più rilevanti (ho dei dati in merito) ed il dibattito sterile è molto simile al nostro (made in France, quanto è bello e sano mangiare francese)…mi pare difficile che abbiano costi colturali molto più bassi dei nostri Italiani (mancano dati comparabili), per quanto abbiano aziende abbastanza più grandi.
        Non sono un esempio da emulare per me, piuttosto sono un modello decisamente fallimentare.

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      3. La discussione sul caporalato ha raggiunto livelli disarmanti…e noi granucultori assumiamo raramente o quasi mai per ridurre i costi…
        Leggo sotto le righe che i più che scrivono sono agricoltori attivi ma non pagano contributi della previdenza agricola..e trovo deleterio il ritorno al set-Said…o altre forme di sostegno legate alle non produzioni…il vero agricoltore attivo è colui che avrà una pensione minima , è il produttore di materia prime ,va sostenuto nel reddito e deve avere accesso privilegiato a qualsiasi aiuto…purtroppo non è così la qualifica di agricoltore attivo e perfino la qualifica di iap viene concessa a tutti o quasi….la globalizzazione va bene però l’esperienza glifosate o quella del diclovir insegnano che occorre una normativa globale che uniformi le regole, faccia chiarezza anche per la salute umana.
        Cmq..se non piove la discussione lascia il tempo che trova….agricoltore attivo è colui che se colpito da siccità o altre calamità non ha altri redditi per aiutare azienda e famiglia…concordo sul diversificare ma l’ acqua chi cè là dà
        Non preoccupatevi l’on de Castro fa sapere che in europà hanno blindato la figura dell’.agricoltore attivo dice lui per non permettere ai vari stati di aumentare i beneficiari degli aiuti..

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      4. Concordo con cerealicolo, gli agricoltori attivi dovrebbero essere solo chi paga contributi agricoli INPS oppure gli IAP che hanno manovalanza agricola, il resto avendo già altri redditi, è un controsenso che prendano la PAC che è stata creata 60 anni come aiuto al reddito agricolo.
        Inoltre aggiungerei l’IMU su tutti i terreni agricoli a seminativo incolti, ossia non affittati ad un agricoltore.
        Infine confischerei quei terreni non volturati al catasto per negligenza dei proprietari e che quindi per l’obbligo del contratto bilaterale, non possono essere affittati

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      5. Cerealicolo secondo me la vicenda diclorvos insegna che non esistono regole comuni né in Europa, nè in Italia…visto che ciascun TAR regionale può fare e disfare come crede in contrasto con gli orientamenti Europei e Nazionali, dunque temo che tantomeno ci potranno mai essere regole globali (regole chiare poi non sono mai esistite, anche sui Dieci comandamenti i Cristiani si scannano da milleni).
        Le regole secondo me purtroppo, da quello che avverto ogni giorno di più, sembrano buone solo per favorire i furbi ai danni dei fessi…ovvero ad esempio se hai un buon avvocato e sei potente importi ciò che ti pare…alla faccia degli importatori fessi che si vedono invece distrutto o rispedito al mittente il carico….dunque tanto vale meglio niente regole, siamo in un epoca in cui il consumatore può organizzandosi analizzare i prodotti di cui si ciba e verificare direttamente la qualità senza mediazioni dello Stato o di altri Enti, per cui il mercato alla fine potrebbe punire naturalmente chi commercializza cibo contaminato.
        Con le regole invece si arriva al paradosso che il cibo contaminato te lo danno lo stesso, però con tutti i crismi della legalità e dei controlli.

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    3. Da noi controlli a tappeto nel 2015, ti avevo informato in privato se ricordi. E’ diventato difficilissimo stare i regola. Sempre più convinto di avere fatto la scelta giusta a smettere. In bocca al lupo per la pioggia, stavolta per me la fa giù da voi.

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      1. Mi avevi parlato di controlli Pac per la verità, se non ricordo male, mi dicesti che era andato tutto bene, non capisco la relazione con la tua cessazione della attività dunque..questi comunque sono ispettori del Lavoro mandati a scovare i cattivi sfruttatori del proletariato…E poi accusano questo Governo di non essere di sinistra. Mai visto nulla del genere a memoria d’uomo.

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      1. Na tinta sbrizziata..che con l’alta umidità potrebbe aggiungere altri mali..speriamo la perturbazione persista e ci fa “na bella scaricata di acqua…occhi al cielo..

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  7. E solo colpa del diserbante o ci sono altre motivazioni qui ci sono campi che stanno cambiando colore anche senza diserbo perche magari sono ringrani o perche si era fatta minima lavorazione quelli in cui si era fatta l aratura estiva o erano a sulla tengono meglio quelli che ho io fino ad ora ne ho circa un 3% che sono ingialliti ma e proprio il terreno che e scarso per domenica lunedi e martedi mette un po di pioggia speriamo bene

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    1. Dalle mie parti centro Sicilia (dittanio en) c’è stata una breve pioggia il 5 marzo e poi sole e vento che hanno asciugato tutto, il 50 % dei grani sono scarsi i terreni seminati a foraggio sono pietosi come sono ora neache si possono falciare per non parlare dei terreni seminati a cecci dove si vede ancora il terreno .Speriamo che nei prossimi giorni pioverà.

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      1. consiglio a tutti l’acquisto di un bicchiere graduato dal costo di circa 10-15 €, il pluviometro, solo i mm di pioggia danno un riscontro oggettivo della piovosità

        io ne ho comprati vari su amazon come questo ad esempio

        strumento utilissimo, direi indispensabile, per comprendere gli aspetti agronomici e programmare l’attività…ed anche per scambiare informazioni tra operatori, altrimenti sono discorsi da bar o poco più

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  8. I miei grani sono quasi tutti all ultima foglia e crepe nei terreni anche se collinari ancora non ce ne sono l erba e piccola e con una dose piu leggera penso di farcela anche perche ho la sfortuna di avere la centaurea ancora e a due foglia e con il gran star la blocco ma fra 8 giorni poi ci vorra il manta gold con una spesa molto superiore

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  9. Giusto o sbagliato sto diserbando il grano ancora tiene e non posso abbandonarlo proprio adesso le dosi di diserbo le sto facendo piu leggere nella speranza di stressarlo il meno possibile e nella speranza che dalle previsioni potrebbe piovere la prossima settimana

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    1. Ho diserbato 1 mese fa facendo la mezza dose perché poco infestati ancora il colore e’ buono , ma chi a diserbato da poche settimane già si vedono i primi segni di cedimento .Dopo una settimana di caldo oggi le temperature si sono un po abbassate ma pioggia non se ne vede.

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  10. Anche sul tavoliere la situazione si sta complicando, i ringrazi cominciano ad ingiallire e le previsioni dicono che non c’è acqua nei prossimi giorni.

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  11. Io spero che piova le assicurazioni di solito con regole cosi vaghe non pagano mai e poi come calcolano la media su un anno su dieci per esempio per il mese di aprile oltre quale limite di pioggia non pagano?

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    1. Tutti speriamo che piova, ma purtroppo le previsioni a breve non ci danno molto conforto.
      Pagano se piove meno di 1/3 della pioggia che storicamente (ma non so quanti anni sono presi in considerazione) si verifica nei 30 giorni di riferimento. Viene utilizzato il dato della capannina meteo ufficiale più vicina alla azienda.
      Comunque sia, fatta ora è più che altro una scommessa. Ed in caso di danno totale pagano soltanto il 50 % al netto della franchigia.

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  12. ok, per l’assicurazione si tratta di una scommessa sostanzialmente arrivati a questo punto.
    Se nei prossimi 30 giorni dalla stipula della polizza, piove meno di 1/3 della piovosità storica del periodo, allora la siccità è risarcita. Se per caso dovesse piovere poco più del terzo anche se non raccoglierete nulla, non sarete risarciti.
    In condizioni normali se la polizza fosse stata stipulata prima, oggi andrebbe denunciato il danno, ed i 30 giorni sarebbero stati calcolati sul periodo precedente. Poi alla raccolta la stima del danno e l’eventuale risarcimento.

    Costa il 2,8 % del montante assicurato (determinato dal prodotto della resa attesa x prezzo ministeriale di 27,7 €/q), di cui il 40% rimborsati da Agea entro Dicembre 2018.

    La franchigia è il 30%, l’assicurazione copre anche le altre catastrofi più comuni. Limite di indennizzo al 50% per la siccità.

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  13. Qui gli annunci:
    http://www.immediato.net/2017/02/17/grano-mongiello-e-ginefra-premiata-nostra-battaglia-per-lassicurazione-sui-ricavi/

    https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10925

    Qui i dettagli fino alla scorsa campagna: http://www.assicurazionegrandine.it/2–12010-Prodotti.html

    Per i parametri che avrebbero dovuto prendere in considerazione i periti in caso di avversità:

    Fai clic per accedere a m2_u8_stima_danni_avversit%C3%A0_atmosferiche.pdf

    Qui il nuovo: http://www.codive.it/FILE/CustomPage/Documenti/2017/news/CAMPAGNA_ASSICURATIVA_2017.pdf
    Bisogna capire chi fa le polizze sperimentali, quelle annunciate dai politici con perdita di prodotto 20% della media triennale.

    Però come ben saprà Granduro che non è uno sprovveduto, sono le condizione di polizze (quelle scritte in piccolo), in particolare la definizione delle avversità che nascondono al 90% la scusa per non pagarti. Gli annunci sono una cosa, la realtà, dettata dai dettagli, come spesso accade, è un’altra. E’ assolutamente necessario leggere le condizioni di polizze di ogni singola compagnia prima di sottoscrivere. Fino allo scorso anno l’unica avversità che veramente pagavano era la grandine, sulle altre avversità trovavano sempre delle buone scuse (cavilli definiti dalle condizioni di polizze e delle definizioni delle avversità). Faccio un esempio: avversità eccesso di piogge, le condizione di avversità si sono verificate ma la compagnia nelle sue condizione aveva scritto che la copertura dell’avversità era in essere fino alla fase cerosa della granella. Durante il sopralluogo il chicco era giallino, il perito l’ho ha definito prossimo alla raccolta e non hanno voluto pagare, nonostante il danno patito dall’eccesso di pioggia. Quindi scegliere la compagnia in base alla proprie condizioni di polizza.

    I consorzi di difesa stipulano delle condizioni a volte più vantaggiose con una o più compagnia per gli associati. Ma quello che conta sono le condizioni di polizze che si vanno a sottoscrivere, come già detto in precedenza.

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  14. Cosi come il fuoco non si puo’ bruciare.
    Cosi come l’ acqua non si
    puo’ annegare.
    La verita’ non puo’ morire
    questo blog non deve finire
    forza Granduro siamo con te.
    come la falce

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  15. I nostri nonni erano avvezzi alle malannate che, da sempre, costituiscono un rischio che il buon contadino mette in conto. Loro, pero’, con meno mezzi erano piu’ fortunati di noi perche’ non hanno dovuto combattere anche contro il mercato, ma solo col Padreterno, che talvolta ti negava il raccolto. Quando veniva una buona annata, si programmava un investimento o si sposava un figlio … Ora se fai qualche decina di quintali in piu’ pare ‘na disgrazia, il mercato ti punisce amaramente …

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    1. c’è anche un discorso di decorrenza sulla siccità che è farraginoso, sto approfondendo
      …in Sicilia sono come sempre all’avanguardia nella parte Orientale ed lì esiste già una buona organizzazione…chi fosse interessato a valutare la possibilità di stipulare una polizza può contattare condifesa Catania, anche se non siete del catanese
      http://www.condifesacatania.it/
      mi sono sembrati professionali, entro domani mi invieranno tutto quante le condizioni ed i preventivi.

      In ogni caso è possibile coprire solo quello che risulta sul fascicolo aziendale, come si diceva, per cui chi sta ai margini della legalità come me, può usufruirne solo in parte, sempre nell’eventualità che convenga realmente.

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      1. Granoduro, per quanto riguarda il tuo abbandono al blog, non ci pensare proprio. Ogni tanto mi balenava qualche dubbio, adesso che ho completa fiducia vorresti defilarti? Vorrei ricordarti che le vere siccità ( in prov di foggia dove ho terreni) ci sono state negli anni 60 70.
        Saluti e buona continuazione al blog.

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      2. sembra un consorzio, ma c’è il rischio per come mi hanno detto che se fai la polizza ora, poi le assicurazioni non ti pagano, tirano fuori dati meteo e roba varia per cui finisce a contenzioso (penso che qualsiasi assicurazione fallirebbe del resto se stessimo tutti ad assicurarci con la siccità già in atto, e con le previsioni meteo a lungo termine che ci sono oggi)…però potrebbe essere utile in futuro farla all’inizio dell’annata in tempi non sospetti…comunque attendo preventivi, condizioni e valuterò…in ogni caso l’unica speranza rimane la pioggia….prima del 28 però non c’è nessuna speranza, poi qualcuna flebile.

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      3. Mi permetto di consigliarti di leggere tantissime volte ciò che condifesa catania ti offre……ho avuto modo di fruire dei loro prodotti assicurativi limitatamente all’incendio in campo per campagna (con piccolo rimborso da parte di AGEA) fino all’anno in cui, per mia leggerezza, ho firmato una polizza esosissima che tra l’altro copriva solo parzialmente i danni da incendio.

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      4. ti ringrazio incubo del consiglio
        ma io sono per natura diffidente, se non si fosse capito… Dunque leggerò con attenzione le condizioni
        in ogni caso devo dire che mi sono sembrati professionali e mi hanno già fatto intendere che questa polizza ha delle criticità…ne saprò di più domani.

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    2. Ma non è così che funziona, primo le polizze non si possono fare ad inizio campagna agraria, mi sa che la campagna assicurativa si è aperta a fine febbraio, secondo se ti assicuri e si verificano tutte le condizioni ti pagano per forza. Comunque io ho parlato oggi con il mio assicuratore e ha detto che si deve informare perché non ha mai fatto polizze sulla siccità. Il vero problema è la franchigia del 30%. Perché se hai un danno di produzione del 50% rispetto alla media assicurabile che dalle mie parti è di 35ql per ha, loro comunque ti danno solo il %20. Mi spiego meglio se si ipotizza un raccolto di 18ql, dopo la perizia assicurativa, hai subito un danno del 50% circa sui 35assicurati quindi loro ti calcolano che tu hai perso 17 ql che scorporati della franchigia del 30% diventano 11,9 ql X ha X 27€ a ql diventano 321 X ha e questo è quello che dovrebbero liquidarti.

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      1. ho capito Seppino, ma qui non si produce nulla se non piove, altro che il 50%….dunque mi sta bene anche il risarcimento del 70%, ma purtroppo io leggo:

        SICCITA’: Straordinaria carenza di precipitazioni, pari almeno ad un terzo rispetto alle medie del periodo di riferimento, calcolato in un arco temporale di trenta giorni, che comporti l’abbassamento del contenuto idrico del terreno al di sotto del limite critico di umidità e\o depauperamento delle fonti di approvvigionamento idrico, tale da rendere impossibili anche l’attuazione di interventi irrigui di soccorso.

        dunque se per caso io faccio la polizza domani, non piove per altri 25 giorni, muore quasi tutto, poi piove negli ultimi 5 giorni un terzo della media mensile, quella non è più siccità per loro e non pagano nulla….anche se il mio campo non produrrà niente.

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    3. Ho letto anch’io questa cosa che mi ha mandato l’assicuratore. Bisogna capire cosa si intende per periodo di riferimento, ho posto questo quesito ma non mi ha saputo rispondere in maniera esaustiva, bisogna capire questa cosa.

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      1. in pratica copri 30 giorni a partire dalla decorrenza che di solito è il giorno dopo la stipula del contratto…se ho capito bene

        in questi 30 giorni deve piovere meno di 1/3 della media

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      2. Assolutamente, strano sarebbe il contrario. Anche se lo scorso anno, con la reale mutua, non ho avuto alcun problema, il danno stava, periziato in maniera molto professionale e pagato nei tempi stabiliti. Molto dipende da come fai le polizze.

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  16. Nella mia zona esattamente vicino dittanio (en) la situazione inizia a diventare critica già si vedono le crepe nel terreno se continua così ci saranno notevoli danni .Siamo tutti nella stessa barca speriamo di non affondare.

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  17. Beh che dire, dispiace per la situazione in cui si trovano molti agricoltori (ma sopratutto capi famiglia), alla luce anche del disastroso anno passato. Personalmente ho 25 ha di pisello proteico sotto la crosta da 20 giorni, ovviamente nulla se paragonato a molti di voi.
    Spero vivamente che il blog non smetta di “parlare”, perchè anche in momenti disastrosi (ahimè!) non si smette mai di imparare: ad esempio io ero completamente ignorante sull’aspetto assicurazioni, però vedo che molti di voi ne fanno uso. Continuo a leggere con attenzione. Saluti.

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  18. Granduro sono veramente dispiaciuto per la siccità, spero che riuscirai a rimediare con l’assicurazione. A nome mio, ma credo di esprimere il pensiero di tutti, mi auguro che possa ritrovare gli stimoli per impegnarti nel blog, grazie al quale tutti siamo cresciuti nella comprensione del mercato del grano duro. E siccome non si finisce mai di imparare…………..

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    1. Ragazzi forse non è chiaro, il blog serve anche a questo. Nel momento di difficoltà ci si da una mano o per lo meno ci si prova. Ognuno di noi ha problematiche da affrontare e la condivisione di esperienze ci aiuta come è successo altre volte e speriamo che almeno in parte succeda anche questa volta.

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    1. contro la siccità? non penso che potrei mai trovare una assicurazione che mi fa una polizza con il danno già in corso, verificherò comunque… se qualcuno ne conosce o ha esperienza non ha che da segnalarmelo.

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      1. La siccità è tra le avversità assicurabili nessun assicuratore verrebbe a guardarti il campo. Assicurarsi è una cosa subire un danno è un altra. Informati subito e assicurati subitissimo. Mi sa che domani la faccio anch’io.

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      1. Mi sto informando con il mio assicuratore che di solito è in gamba ed esperto in questioni agricole…no, per favore niente sindacati, io non sono neanche iscritto…preferisco chiudere piuttosto.

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      1. tramite un CAA, ma non ho contatti sindacali nè tantomeno sono iscritto, li vedo una volta l’anno compilo la domanda, pago il servizio, grazie ed arrivedereci

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      2. Granduro, se i terreni da assicurare li hai nel fascicolo aziendale, ti conviene andare dal CAA che ti presenta la domanda, farti fare il PAI e la manifestazione d’interesse, in questo modo ti verrà risarcita una parte della spesa assicurativa, probabilmente il prossimo anno.
        Comunque i danni da siccità sono contemplati e per l’assicurazione agevolata, per le colture erbacee autunno-invernali, c’è tempo fino al 30 aprile

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      3. esatto, quella è la circolare Agea, procurati le fatture di vendita degli anni scorsi per la compilazione del PAI e quindi la resa media individuale da assicurare; purtroppo da 2 anni si sono inventati anche questo

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    2. Comunque ragazzi conviene farli tramite caa se devi assicurare almeno 3 avversità. Perché solo in quel caso hai il contributo dalla agea. Nel caso volessi solo assicurare la siccità, che ne so perché il campo è già compromesso, allora ti conviene farla direttamente con il tuo assicuratore. Gliela paghi, a settembre, e stai apposto senza dover aspettare tre anni per il rimborso. Non so se mi sono spiegato bene.

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      1. Altrimenti se il campo è in buone condizioni oggi ci si potrebbe assicurarsi contro siccità, gelo e grandine e stai apposto. Io di solito la faccio solo per la grandine. Ma domani la vado a fare per le 3 avversità.

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      2. Bisogna considerare franchigia, costo totale e compagnia assicurativa (di solito quelle che stipulano in accordo con Condifesa, pagano)

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      3. No non mi sono spiegato, assicurarsi non vuol dire che ti capiteranno per forza le avversità. Ti assicuri e stai più tranquillo. Lo scorso anno il 26 giugno mi è capitata una grandine e mi ha distrutto 190 ha di produzione e menomale che almeno il grano lo avevo raccolto.

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  19. Non mollare. Il blog è un punto di riferimento fondamentale per tutta la produzione nazionale di duro. E sicuramente ha fatto molta più aggregazione delle stesse organizzazioni sindacali.

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  20. Invece alcune zone delle alte Madonie, danni da eccesso di pioggia e freddo.
    Alla semina, 25 novembre, bomba d’acqua da 10 cm di pioggia. Semina rovinata.
    Inizio gennaio, neve e temperature sotto zero. 18 gennaio la massima è stata -2,2.
    8 Marzo altra bomba d’acqua da 10 cm di pioggia.
    In queste zone credo che non bisogna sperare di andare oltre il recupero spese. Ma ovviamente c’è margine per peggiorare.

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  21. Intraprendere altro? Non ci dici cosa, almeno io sono curioso.
    Comunque spero che piova, cosí non sospenderai l’attivitá di questo blog, con il quale hai creato un unico punto di riferimento per molti, me compreso, fonte d’informazione genuina, luogo di approfondimento del settore e di scambio di opinioni.
    Buona fortuna o arrivederci!

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  22. Da noi nella entroterra Agrigento ancora mantiene ma la stretta e in corso se non pioverà nel breve replichero il flop per il secondo anno ma questo al fine poco importa ho capito di voler stare sereno fottermene ed andare avanti nella vita ci sono tante cose belle che spesso nel quotidiano trascuriamo cmq per granduro stai sereno e ricarica le batterie, ricordo che più di una volta sono stato giù e tu mi hai tirato su ora tocca a noi

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  23. Da noi Sicilia centro orientale la situazione non è così critica…capisco il tuo stato d’animo…dopo l’annata passata che non ha dato grosse soddisfazioni a causa dei prezzi di mercato ora ci si mette il clima…vedendo le previsioni non c’è molto da rallegrarsi e se non pioverà da qui a 15 giorni anche i nostri campi subiranno la siccità…non disperiamo “nda nura Diu laura”
    ….lunga vita al blog…

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  24. Sono nella tua stessa situazione e la prima volta che scrivo opero a cavallo tra trapani e palermo e confermo che siamo quasi al disastro neanche io ho diserbato grano seminato fra fine dicembre e primi di gennaio e siamo a fine accestimento se entro fine mese non ci saranno piogge importanti l annata e conclusa

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